
Tutto chiuso fino al 24 novembre: cinema, teatri, bar e ristoranti, palestre e piscine, impianti sportivi legati alle attività dilettantistiche. Dalle 18 in poi si torna alle città fantasma, o quasi. Perché qualche eccezione in realtà è stata fatta nell’ultimo Dpcm uscito da palazzo Chigi. Restano aperti i musei, i bar e i ristoranti gestiti dagli autogrill che potranno continuare a servire gli utenti delle autostrade senza limitazioni di orario. Così come i luoghi di culto, i negozi, le scuole. E allora non è difficile immaginare come reagirà il genio italico per aggirare le ultime misure anti-Covid. Vedo già orde di ragazzini imboccare le autostrade il sabato sera per raggiungere sui loro monopattini l’autogrill più vicino, sfidando il Codice della strada e le leggi della fisica. Ma immagino anche qualche sacerdote rock di campagna e di periferia pronto ad aprire la chiesa alla fine della messa domenicale a spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, concerti e magari qualche partitella di basket, perché no (spostando i banchi a ridosso della arcate laterali sarebbe possibile anche questo). Un Papa moderno come Francesco apprezzerebbe, ricordando che la casa di Dio è anche la casa del popolo. Certo, con il rischio che le contestazioni contro il governo si spostino in Vaticano. Ma lì ci sono le guardie svizzere a vigilare. E come ci insegna la storia, non è facile varcare quelle mura. (s.o.)
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