Epidemia verso il contagio 0 in tutta Italia. Il che vuol dire che, a meno di colpi di coda della pandemia, in settembre si potrebbe fare ritorno a scuola come avviene dall’800: andando a occupare i propri banchi senza divisori in plexiglass e senza dover indossare per 6 ore una mascherina. Fastidioso inconveniente che potrebbe avere pericolose conseguenze anche per la salute, visto che l’ossigeno serve ai nostri polmoni quanto il prossimo vaccino anti Covid. Semmai l’occasione della pausa estiva dovrebbe essere utilizzata per avviare un’altra riflessione: la didattica a distanza, che in questi mesi ha costretto allievi e insegnanti a utilizzare gli strumenti telematici più moderni per garantire l’apprendimento, va a cozzare proprio con quelli che la scuola si trascina dietro da due secoli, come i banchi in formica di compensato (alcuni hanno ancora il buco per il calamaio), la cattedra, la lavagna. Nel breve tempo del lockdown tutto questo è stato spazzato via dal pc e dallo smartphone che solitamente i ragazzi utilizzano più per comunicare sui social che per le ricerche su Wikipedia. Insomma, è accaduto un miracolo, che in due mesi ha avuto la meglio su due secoli di storia. Come si farà, adesso, a dirigersi verso la lavagna con il gessetto in mano senza riderci sopra? (s.o.)
